Thursday, April 3, 2025

MUSICA DAL VENTRE DELLA BALENA

 




Adailton e Odair

  Ma quante cose devono accadere a un uomo prima che egli si renda conto che il successo esteriore visibile, che si può toccare con mano, è una via sbagliata! Quali sofferenze devono colpire gli uomini prima che essi rinuncino a saziare sul prossimo la loro brama di potere e volere che tocchi sempre all'Altro! Quanto sangue deve ancora scorrere prima che agli uomini si aprano gli occhi per vedere la loro personale via e il proprio nemico, finché non si rendano conto di quali siano i loro veri successi! Tu devi poter vivere con te stesso, non a spese del tuo vicino!

C. G. Jung, Il Libro Rosso, pag. 310

 

Adailton detto Ada viveva nella favela Rocinha di Rio de Janeiro, faceva il camelô, cioè vendeva cose per strada, su un tappeto di velluto bordeaux, al quale era piuttosto affezionato e che cercava di tenere più pulito possibile, ma la polvere era troppa.

Rocinha era un quartiere della Zona Sud della città di Rio de Janeiro in Brasile. È ancora una della 700 favelas che fanno parte della città di Rio de Janeiro. È la favela più grande del mondo e conta più di 150.000 abitanti ufficiali.

Ada stava cominciando alla non più verde età di cinquant’anni a soffrire di solitudine, sebbene avesse passato ogni giorno della sua vita in mezzo a un formicaio di persone. Da un poco di tempo aveva perso la voglia di vivere, e ne aveva sempre avuta poca. Ada non aveva amici, né una donna, nemmeno un cane, aveva solo una tartarughina Ninja, cioè Ninja era il suo nome e si ricordava di lei una volta al giorno, quando gli dava il mangime. Un povero animaletto inespressivo ma testardo, che insisteva caparbiamente nel sopravvivere e che, a volte, gli sembrava che gli assomigliasse, non solo fisicamente.

Monday, December 9, 2024

I TOPI NON AVEVANO NIPOTI

 




INTRODUZIONE O CAPPELLO (0)

 

Un famoso regista italiano, che tra l'altro ha vinto anche un oscar, una volta tanto veramente meritato, dichiara in tutta serietà che la trama in un film, come in un romanzo, non abbia invero alcuna importanza.

Siamo d'accordo e ci fa comodo, tale raziocinio, anche perché questo manoscritto un po' enigmatico, che abbiamo qui alla meglio intepretato e ordinato, si basa su una sequenza temporale volutamente invertita, non si sa bene perché. Probabilmente i capitoli sono stati mischiati e confusi di proposito dall'autore, che poi sarebbe un’autrice, quella originale, diciamo che sono almeno due sovrapposti, insomma.

Thursday, November 28, 2024

CHI HA ROTTO LE SCATOLE CINESI

 


(scritto insieme ad Alessandro Andreini)

A parte la roba da mangiare, forse dell’Italia quello che mi manca di più sono gli amici. Dove sono nato ne ho tanti e tanti altri li ho seminati per la strada, o mi hanno piantato loro. Comunque è sempre stata una relazione complessa e in movimento continuo, anche se incostante. Là non era facile, in compenso qui è più difficile, la gente ha un rapporto più soave nella stessa routine e non ne sente tanto il bisogno. Le amicizie non sembrano tanto necessarie, faccio per dire, come in posti di minore calore umano, insomma un po' più sul riservato e snob.

Tanto per cominciare in Brasile tutti si danno del tu subito, senza presentazioni, come gli americani e gli inglesi, solo che qui l'espressione cortese e di rispetto esisterebbe, ma si usa poco o niente, tanto che può essere a volte interpretata quasi come un'offesa, un interlocutore eventuale può pensare talvolta di essere ingiustamente considerato anziano.

Sunday, March 14, 2021

IL PENULTIMO MANOSCRITTO

                                       

                                    
                                    foto Rino Cipolli

                  


Pardona,  venerdì 11 ottobre 2023

 

APPARENTEMENTE UN DIARIO

 

 

Da soli si è se stessi, in compagnia lo si è soltanto a metà 

 

                                            (Leonardo Da Vinci)

 

 

 

Non ci è dato di sapere come e perché è partito questo virus, ma quello che ne è venuto fuori ha cambiato la vita e la morte di un pianeta, uno a caso, che non andava tanto bene nemmeno prima.

Chi l’ha detto che nella vita mancano le sorprese? Ammettiamo di faticare a trovarcene di positive, ma spesso molto dipende proprio da noi stessi, anche a proposito della capacità di valorizzarle, di non dimenticarsele subito.

Qua sulla penisola la gente, anche quando va tutto bene, ha la tendenza a pensare a quando tutto andava male, per non dimenticare, dice, però poi si scorda di vivere il presente, e va piuttosto a vagliare il futuro, cioè quando - per via della rotazione -  tutto di nuovo andrà per il peggio.

Io no, non voglio né dimenticare, né ricordare, piuttosto agire, muovermi senza stare a pensarmi addosso, viaggiare nello spazio e nel tempo.

Nel tempo libero, da qualche anno a questa parte, mi ficco quotidianamente in alcune diverse strutture di dialogo scritto, con me stesso o con altri personaggi virtuali, alcuni realmente esistiti. Ne viene fuori un’efficace terapia ruspante di mia invenzione, non solo a livello psicologico, ma anche pratico. Insomma io mi ci diverto assai, se serve a qualcosa magari lo vedremo in seguito. In questi dibattiti non si tiene minimamente conto dello spazio e del tempo, si parla con persone morte, inesistenti, o da me cambiate artificialmente.

È come una specie di confessione, ma senza il prete. Si discutono cose positive o negative, ma che a volte non sono ancora avvenute, che forse non accadranno mai, e forse questo è il bello, c’è una certa libertà dagli schemi. Si considera il carattere degli individui con cui si parla, ma si possono anche un po’ modificare, quelli che parlano troppo per esempio, li faccio ascoltare un po’ di più e mi vendico di tutte quelle volte che mi hanno sommerso sotto cataste di parole non richieste.

Thursday, January 21, 2021

GIALLI MA NON TROPPO


 

Capitolo 1

 

Non voglio guarire dal mio romanticismo sfrenato, per me non è una malattia.  Nessuno crederebbe che in questo bosco di cellulosa lavorata ci sento ancora il gorgogliare del ruscelletto e lo stormire delle foglie, il gracidare di rane non troppo lontane e il cinguettare degli uccelli a varie distanze, il boccheggiare dei pesci appena punteggiato dalle bollicine.

La libreria è vuota e i piccoli rumori della natura sono appena cammuffati dal provvisorio silenzio. Quando entra la gente poi arriva alle mie orecchie tutto il resto del contenuto di quelle pagine, non sempre gradevole, un po' come la vita, la natura, il mondo, la gente.

MUSICA DAL VENTRE DELLA BALENA

  Adailton e Odair     Ma quante cose devono accadere a un uomo prima che egli si renda conto che il successo esteriore visibile, che si p...