Pardona,
venerdì 11 ottobre 2023
APPARENTEMENTE UN DIARIO
Da
soli si è se stessi, in compagnia lo si è soltanto a metà
(Leonardo Da Vinci)
Non ci è dato di sapere come e
perché è partito questo virus, ma quello che ne è venuto fuori ha cambiato la
vita e la morte di un pianeta, uno a caso, che non andava tanto bene nemmeno
prima.
Chi l’ha detto che nella vita mancano le
sorprese? Ammettiamo di faticare a trovarcene di positive, ma spesso molto
dipende proprio da noi stessi, anche a proposito della capacità di
valorizzarle, di non dimenticarsele subito.
Qua sulla penisola la gente, anche quando va
tutto bene, ha la tendenza a pensare a quando tutto andava male, per non
dimenticare, dice, però poi si scorda di vivere il presente, e va piuttosto a
vagliare il futuro, cioè quando - per via della rotazione - tutto di nuovo andrà per il peggio.
Io no, non voglio né dimenticare, né
ricordare, piuttosto agire, muovermi senza stare a pensarmi addosso, viaggiare nello
spazio e nel tempo.
Nel tempo libero, da qualche anno a questa
parte, mi ficco quotidianamente in alcune diverse strutture di dialogo scritto, con me stesso o con altri personaggi virtuali, alcuni realmente esistiti. Ne
viene fuori un’efficace terapia ruspante di mia invenzione, non solo a livello
psicologico, ma anche pratico. Insomma io mi ci diverto assai, se serve a
qualcosa magari lo vedremo in seguito. In questi dibattiti non si tiene
minimamente conto dello spazio e del tempo, si parla con persone morte,
inesistenti, o da me cambiate artificialmente.
È come una specie di confessione, ma senza il prete. Si discutono cose positive o negative, ma che a volte non sono ancora avvenute, che forse non accadranno mai, e forse questo è il bello, c’è una certa libertà dagli schemi. Si considera il carattere degli individui con cui si parla, ma si possono anche un po’ modificare, quelli che parlano troppo per esempio, li faccio ascoltare un po’ di più e mi vendico di tutte quelle volte che mi hanno sommerso sotto cataste di parole non richieste.